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Channel: nocciole – Juls' Kitchen
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Una lettera d’amore

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Biscotti di nocciole e cioccolato bianco

Oggi userò il mio blog con intenti strettamente personali, per scrivere una lettera d’amore. È San Valentino e mi sento romantica, e quando stamani sono uscita di casa e ho dovuto dire ciao, non riuscivo a staccarmi, avrei voluto rimanere cinque minuti in più, per un ultimo bacio, un’ultima carezza, un’ultima grattatina dietro le orecchie.

Oggi scrivo una lettera d’amore a Noa, la cucciola di Maremmana che da un anno esatto ha riempito la nostra vita di un amore puro e incontenibile, il nostro giardino di buche profonde mezzo metro e la mia casa di peli bianchi, ovunque.

Quando l’ho portata a casa dal canile, la sera del 13 febbraio dello scorso anno, era freddo ma il cielo era pieno di stelle. Ho dovuto portarla in casa in braccio, tremava di paura ed aveva lo sguardo stranito dopo un’ora di viaggio in macchina. A sei mesi era già 24 chilogrammi di pelo bianco e morbidezza.

Ha scelto il suo posto quella sera, e da allora il tappeto verde sul lato sinistro del letto è il suo angolo sicuro, dove si rifugia se ci son troppe persone rumorose – non prima di essersi fatta coccolare da tutti -, se c’è troppo vento o se accendo l’aspirapolvere.

Noa

È arrivata a casa nostra con un compito gravoso: essere la seconda canina di famiglia, dopo 15 anni di amore forte, serio, adulto, con Kira. Kira era un cane di campagna, un pastore un po’ tedesco e un po’ belga, fiero e indipendente, ma anche divertente e incontenibile nelle sue esplosioni di corsa. Si era fatta capire di più negli ultimi anni che avevamo passato insieme, quando ormai da vecchietta si rifugiava in noi, bisognosa di una dose doppia di calore familiare.

Noa è riuscita a non farci dimenticare Kira, a non prendere il suo posto, ma a darci esattamente, piano piano, la stessa quantità di amore che ci dava Kira, in maniera diversa e con modalità diametralmente opposte. All’inizio ero spaventata, in bilico tra il timore che questa cucciolona bianca non avrebbe mai potuto essere come Kira e la paura che potessi in qualche modo dimenticarmi troppo in fretta di Kira se avessi affondato il naso nel suo collo morbido.

Eppure ha fatto una magia. Anzi due, perché è anche riuscita, a distanza di un anno, a fare amicizia con Wolfi, che strana coppia!

Biscotti di nocciole e cioccolato bianco Noa

Noa mi assomiglia, quando esprime le sue emozioni è piuttosto incontenibile, e se è felice di vederti non si limita a scondinzolarti contenta, ti salta addosso,  ti abbraccia, ti lecca le mani e il viso. Poi ti segue sventolando la coda come la piuma di un bersagliere, ti aspetta, torna indietro, ti precede e ti cerca di nuovo, assicurandosi che non tu rimanga troppo indietro. Ogni tanto la sorprendo sdraiata, con la testa appoggiata sullo scalino di legno, che mi guarda innamorata e grata.

Forse è grata per questa vita che le abbiamo regalato portandola a casa con noi dal canile, ma non si rende conto che è lei che ci ha regalato una nuova estate, che dura da un anno. Nonostante le buche in giardino, la coltre di peli finissimi che si infilano ovunque, le innumerevoli paia di ciabatte che ha mangiato, le forme di pane e pecorino sparite misteriosamente dalla tavola, Noa ha conquistato il cuore di tutti noi.

Commentiamo con rinnovato affetto, ogni giorno, le smorfie buffe che fa quando si mangia le zampe, le leccate allo sportello del forno, convinta di salutare un altro cucciolo, il suo fare silenzioso ed aggraziato, le posizioni incredibili in cui si addormenta, la passione per il pane secco.

Biscotti di nocciole e cioccolato bianco

Oggi, che è San Valentino, volevo in qualche modo festeggiare anche Noa. Ho fatto dei biscotti con il cioccolato bianco, l’esatta sfumatura del suo pelo candido quando lo guardi controluce, e le nocciole, il colore dei suoi occhi e del tartufo umido, con il quale mi sveglia la mattina quando non ho voglia di alzarmi e nascondo la testa sotto le coperte.

Non dateli ai vostri amici a quattro zampe, mi raccomando, ma se siete in cerca di un pensierino veloce da fare in poco tempo – un’ora tra il decidere di farli e il metterli in una scatolina – questi cantucci di nocciole e cioccolato bianco fanno al caso vostro. Che festeggiate o meno, sono biscotti da tenere a mente, anche solo per accompagnare una cioccolata calda o un tè o, come faccio io, inzuppati direttamente in un bicchiere di acqua. È un’abitudine che mi porto dietro da quando ero piccola, alla quale proprio non riesco a rinunciare.

5.0 from 4 reviews
Cantucci con cioccolato bianco e nocciole
Autore: 
Tipo di ricetta: Dolce
Cucina: Toscana
Tempo di preparazione: 
Tempo di cottura: 
Tempo totale: 
 
Avrai bisogno di...
  • 2 uova, albumi e tuorli separati
  • 200 g di zucchero
  • 20 g di miele
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
  • 250 g di farina 00
  • ½ cucchiaino di lievito per dolci
  • 150 g di nocciole non pelate
  • 100 g di cioccolato bianco, tritato
Come si fa...
  1. Preriscalda il forno al massimo, ventilato.
  2. Monta gli albumi per circa 5 minuti fino a che non sono ben sodi, poi aggiungi lo zucchero e continua a montare finché non ottieni una meringa lucida e compatta.
  3. Aggiungi a questo punto il miele, i tuorli e l'essenza di vaniglia amalgamandoli bene all’impasto.
  4. Incorpora delicatamente la farina setacciata con il lievito, aggiungendo le nocciole e il cioccolato solo alla fine.
  5. Rivesti con la carta da forno una teglia grande e con l’aiuto di un cucchiaio forma due filoncini di impasto ben separati, larghi circa 5 cm e lunghi circa 30.
  6. Abbassa il forno a 180°C e cuocili in forno per circa 20 minuti, poi toglili dal forno, lasciali raffreddare per 5 minuti e poi tagliali a fette di circa 2 cm di spessore in senso obliquo e rimettili in forno appoggiati su un lato per altri 5 - 10 minuti, fino a che non sono biscottati.
  7. Si conservano in una scatola di latta ben chiusa per diversi giorni.

Buon San Valentino a tutti. Ho sempre festeggiato il 14 febbraio come la giornata dell’amore, per te stessa o per qualcun altro, e così farò anche quest’anno, è la scusa per ricordarsi di volersi un po’ più bene, un giorno in cui non vergognarsi di un cuore in più disegnato con un dito sul vetro appannato dell’autobus, o del terzo cioccolatino fondente mangiato furtivamente con un piacere finalmente senza sensi di colpa.

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